Prestiti con delega di pagamento: cosa sono e come funzionano

Che cos'è?

La delega di pagamento è una delle tante forme di finanziamento che si è sviluppa nel mercato creditizio e viene comunemente chiamata prestito con delega (o doppio quinto).

É un prestito che consente, a chi è già titolare di una cessione del quinto dello stipendio, di aumentare l’importo del prestito stesso in modo da ottenere maggiore liquidità: il dipendente lo ottiene mediante l’addebito sulla busta paga di un secondo quinto dello stipendio, per una rata complessiva massima pari al 40% della retribuzione netta.

Delega di pagamento e cessione del quinto si differenziano perché la prima non è un diritto del dipendente ma risulta subordinata all'accettazione da parte del datore di lavoro.

Chi può farlo?

Questa pratica può essere richiesta dai dipendenti statali, pubblici e privati in possesso di un'entrata fissa da utilizzare come vero e proprio "metodo di pagamento" del finanziamento, cioè di una solida anzianità di servizio (in genere 4 o 5 anni) o di un buon TFR accantonato in azienda o presso un fondo pensione complementare. E’ consigliabile avere un contratto a tempo indeterminato. Verificare comunque se l’ente per cui si lavora accetta questo tipo di prestito.

Come si richiede?

Per chi sta pensando di accedere a un prestito con delega di pagamento è importante sapere che questo finanziamento è rilasciato attraverso una convenzione tra istituto di credito e datore di lavoro.

L'iter burocratico è relativamente semplice e questa tipologia di prestito può essere richiesta ed ottenuta in poco tempo. I documenti necessari sono:

  • Documento di identità e codice fiscale.
  • Ultime 2 buste paga, CUD e certificato di stipendio (quest’ultimo rilasciato dal Datore di Lavoro).
  • Nel corso dell’Istruttoria potrà essere richiesta dalla Banca ulteriore documentazione ritenuta necessaria.

Come funziona?

La rata di rimborso è mensile e viene trattenuta su ogni busta paga mensile direttamente dal datore di lavoro che provvede a sua volta a riversarla alla Banca in forza di un mandato irrevocabile conferito dal cliente.

La durata di questo finanziamento può intercorrere tra i 18 mesi e i 10 anni, e in caso di lavoratori con contratto a tempo determinato non si può estendere oltre la durata del contratto. Per questo motivo è consigliabile accedere a questa tipologia di prestito se in possesso di un contratto a tempo indeterminato tramite privati. Qualora si volesse ottenere importi maggiori è necessario che il richiedente metta a disposizione dell'istituto di credito maggiori garanzie. Innanzitutto sussiste l'obbligo incondizionato per il datore di lavoro di pagare di mese in mese, tramite delega, l'importo precedentemente concordato, detraendolo dalla busta paga del lavoratore richiedente del prestito.

Tra le garanzie necessarie all'avviamento della pratica, poi, è obbligatorio sottoscrivere un'assicurazione vita e rischio impiego, che tuteli l'istituto di credito dalla morte prematura o dall'improvvisa perdita del posto di lavoro del richiedente. La compagnia assicurativa, in questo modo, diventa responsabile dell'eventuale rimborso ancora dovuto dal datore.

Quali sono i vantaggi?

Sicuramente questa tipologia di finanziamento ha una serie di vantaggi e il maggiore consiste nel fatto che per ottenerla non sono necessarie cauzioni o ipoteche, poiché la garanzia principale è costituita dallo stesso stipendio. Inoltre, visto che la rata viene pagata direttamente dal datore di lavoro mediante trattenuta sul salario, non sono previsti particolari oneri postali o bancari a carico del richiedente.

Infine la rata costante e il tasso fisso per l'intera durata del finanziamento sollevano il dipendente dal tedioso calcolo rata prestito e conferiscono piena certezza al piano di rimborso, che può arrivare fino a 120 rate mensili, ovvero 10 anni.

Ricordiamo, infine, che la delega di pagamento non viene concessa ai pensionati, dato che tutti gli enti pensionistici non accettano di trattenere la doppia rata sulla pensione, e hanno molte difficoltà a ottenerla anche i dipendenti delle aziende di piccole dimensioni e i dipendenti privati che hanno maturato poco TFR.